La Storia


Dallo Statuto della Confraternita:

La Compagnia della SS. Passione, Fondata in Enna il 7 Febbraio 1660 con atto rogato presso il notaio Sebastiano Nicolosi, adempiva al mesto dovere della sepoltura dei poveri dopo averli assistiti caritatevolmente.

Fu approvata dal vescovo della diocesi di Catania Mons. Marco Antonio Gussio il 12 Aprile 1660, in considerazione dei benefici spirituali che la meditazione della Passione del Redentore avrebbe apportato ai fedeli e del culto speciale che da tempo veniva tributato all' "Ecce Homo", in particolar modo la domenica di Passione nella Chiesa parrocchiale di San Leonardo, dove una cappella sin dal 1560 gli era stata dedicata.

Ebbe il suo primo statuto il 3 Maggio 1660 che fu approvato dallo stesso Vescovodi Catania il 22 novembre 1661, dal viceré di Sicilia e sette giorni dopo dal vicario generale mons. Ignazio D'Amico.

La Compagnia della SS. Passione ebbe sede nella chiesa omonima a ridosso del quartiere San Matteo, il primo Rettore fu Carlo Gallina avendo come assistenti Angelo Di Gangi e Tommaso Cammarata, mentre l'assistente ecclesiastico fu Don Francesco Seminatore parroco di San Leonardo.

Solamente trentatré confratelli,tanti quanti gli anni di Gesù Cristo al tempo della Passione, all'interno della Congrega la cui esatta denominazione fu "Acerba e Sacrosanta Passione di Nostro Signore Gesù Cristo", avevano il preciso compito istituzionale di seppellire i defunti ed ebbero il privilegio di portare gli oggetti-simbolo citati dal Vangelo negli episodi dall'ultima cena alla deposizione.

Crollata la Chiesa della Passione, nei primi decenni del XVII secolo, i Confratelli si trasferirono in quella parrocchiale di San Leonardo e si unirono al collegio di San Vito fondato nel 1612 col fine di elargire elemosine ai poveri.

 
 

In memoria di Enrico Costa

Amministratore e Rettore della Confraternita SS. Passione di Enna

Uomo dalle mille risorse umane e sociali, infaticabile lavoratore al servizio della Confraternita. Il suo amore incondizionato verso di essa è rimasto costante fino agli ultimi giorni della sua vita. Amministratore dal 1974 al 1986, in qualità di II Assistente, si è reso promotore di molte iniziative tra le quali sono state molto significative il recupero ed il restauro del vecchio solone, adesso riconvertito a museo, affinché la Confraternita  potesse avere una sede per le attività ad essa legate. Promotore del recupero e del restauro dell’antica statua dell’Ecce Homo nei primi ottanta e, grazie anche alla sua personale amicizia con il vicario Foraneo Mons. Francesco Petralia, della benedizione del simulacro dell’Ecce Homo in Duomo, nonché l’istituzione perenne della processione dalla chiesa di S. Leonardo al Duomo, nel giorno della Domenica delle Palme quando invece, nell’antica liturgia la Domenica di Passione precedeva quella delle palme. Fautore del ritrovamento del simulacro della Madonna del Giglio e del ripristino della Cappella centrale. Rettore dal 1986 al 1 gennaio 1988 giorno della sua morte, durante quel periodo ha messo in atto altre due importante iniziative, quali il progetto del nuovo fercolo e le nuove aste per il consiglio d’amministrazione. Queste attività mettono in risalto la sua operosità a favore della Confraternita, senza dimenticare il suo grande cuore di uomo a sostegno di chi ne avesse bisogno. Tutte queste qualità, ne hanno fatto un simbolo sia per la Confraternita, sia per le persone che gli sono state accanto in quegli anni. Infine penso sia doveroso far conoscere la sua figura a tutti i confrati e, soprattutto ritengo sia un  esempio da eseguire.

                                                                                                                               Mario Mirisciotti